IL SORÌ PAITIN, È UNO SCOGLIO DI LANGA DALL’ESPRESSIONE UNICA;OGNI ANNO DIAMO LUCE ALLA SUA ESSENZA, DONANDO QUEST’ESPRESSIONE D’ETERNITÀ.

Le Langhe sono il risultato di un raro evento naturale. Prima il mare padano. Poi la calma si interrompe: avviene il sollevamento dell’arco alpino. La Langa così emerge: prevalentemente in 3 ere. Serravaliano, Tortoniano e Messiniano. Rispettivamente 12, 9 e 5 milioni di anni fa. Il Serravaliano da origine a quelle che sono conosciute come le formazioni di Lequio, presenti nei terreni più a Sud del Bararesco (Sud di Neive e Sud di Treiso), e nella parte a Sud-Est del Barolo (a sud di Serralunga ed est di Monforte). Questi terreni sono più poveri, con percentuali di calcare, argilla e sabbie moderatamente variabili da collina a collina.
I terreni che si originano nel Tortoniano invece possono essere distinti in due sottocategorie:
- Le marne di Sant’Agata, il più comune dei terreni nella zona della bassa Langa. Caratterizzano tutta la parte principale del Barbaresco (Tutto Barbaresco, Sud di Neive e Treiso) ed una porzione estesa del Barolo (Maggior parte del villaggio di Barolo, la parteEst di La Morra, Novello, Ovest e Nord-est di Monforte, Sud di Serralunga e Grinzane Cavour.
- Arenarie di Diano, queste sono assente dal territorio di Barbaresco, caratterizzano il terreno di Castiglion Falletto, e la parte centrale di Monforte, in minima parte anche Barolo. Vi è anche una vana di questi terreni che si distendono a partire dal villaggio di Diano verso Alba.


Terreni sono dotati di molta eterogneità nella composizione di Sabbia, Argilla e Calcare. Il Messiniano caratterizza la parte Ovest di La Morra e Verduno. Nella parte più a Sud questi sono terreni caratterizzati da ampie vene gessifere, e con minore percentuali calcaree. I suoli superficiali si sono comunque evoluti nel tempo, in seguito all’esposizione e alle colture che vi si sono alternate, dotando la terra di ulteriore eterogeneità, a parità di sottosuolo. In media il Barbaresco si può descrivere come un suolo a tessitura Franco-Limosa, da qui i migliori Nebbioli caraterizzati da estrema finezza ed eleganza.
Il Barolo, invece, con una tessitura Franco-Argillosa è caratterizzato da maggiore opulenza. Aree periferiche possono poi presentare delle tessiture più grossolane in ambo le denominazioni. Il sollevamento alpino non ha caratterizzato soltanto i suoli di queste terre. I corsi d’acqua hanno inciso profondamente la superficie portando sì alla luce differenti strati sedimentari come prima evidenziato, bensì rendendo la superficie delle colline irregolari e soggette a diverse esposizioni.
