IL CLIMA

Il sollevamento alpino non ha caratterizzato soltanto i suoli di queste terre. I corsi d’acqua hanno inciso profondamente la superficie portando sì alla luce differenti strati sedimentari come prima evidenziato, bensì rendendo la superficie delle colline irregolari e soggette a diverse esposizioni. Esposizioni che danno origine a diversi microclimi, dipendenti quindi dall’ampiezza delle valli, dalla ripidità delle colline, dalla protezione dai venti.

Valli più ampie, o più alte sono caratterizzate da più alte escursioni termiche, mentre conche più chiuse tendono a manifestare l’opposto.

Quindi le valli calde tenderanno come conseguenza a dare vini più corposi e generosi, mentre quelle più fredde: vini più esili.

Zona esposte a Sud-Est e Sud-Ovest tendono ad essere i terreni più caldi, risultando in vini dotati di maggiore profondità. All’interno delle stesse colline si può poi vedere un diverso microclima, con i bricchi più esposti alle intemperie di vario genere, mentre la parte centrale tende ad essere quella con climi più stabili. Le parti di minore elevazione o più vicini alle valli restano tendenzialmente più umidi.

In generale Barbaresco tende ad essere dotato di un clima leggermente più caldo di Barolo, per via della maggiore esposizione alle correnti proveniente dalla pianura a Nord-est, e una minore esposizione alle correnti provenienti dalle montagne a Sud-Ovest. Questo implica una differenza sufficiente a cambiare il risultato della maturazione, normalmente anticipata di una settimana rispetto al Barolo. Questo raffronto è altresì fondamentale per completare quello prima esposto sui terreni ed avere maggiore comprensione sul territorio della Langa del Nebbiolo.